L'Archivio di Stato di Bolzano

L’Archivio di Stato di Bolzano è un organo del Ministero della Cultura e dipende dalla Direzione Generale Archivi.

L’organizzazione archivistica viene regolata dalle disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409, conosciuto come „legge archivistica“, in parte modificate dal decreto del Presidente della Repubblica 3 dicembre 1975, n. 805, e dal Codice per i beni culturali e il paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42).

Alla conservazione del patrimonio documentario italiano sono preposti gli Archivi di Stato e le Soprintendenze archivistiche:

  • gli Archivi di Stato – per la conservazione degli archivi degli organi centrali e periferici dello Stato, preunitari e postunitari. Hanno sede in città capoluogo di provincia (in totale 103); in città non capoluogo di provincia che risultano di particolare importanza per il loro territorio (per esempio Assisi, Cesena, Faenza, Imola, Orvieto, Spoleto, Urbino) sono stati istituite sezioni di Archivio di Stato (in totale 35). Un’informazione omogenea e sintetica di tutte le serie archivistiche conservate negli Archivi di Stato è offerta dalla „Guida generale degli Archivi di Stato italiani“, opera in 4 volumi ora informatizzati e consultabili in rete
  • le Soprintendenze archivistiche per la vigilanza sugli archivi degli enti pubblici e sugli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico. Le Soprintendenze hanno competenza regionale (esistono 20 Soprintendenze in totale). La Soprintendenza archivistica di Trento, competente anche per la Provincia di Bolzano, è però rimasta priva di funzioni per il territorio altoatesino, in quanto i compiti di vigilanza sugli archivi non-statali sono passati all’ Archivio provinciale di Bolzano.

L’Archivio di Stato di Bolzano conserva dunque gli archivi degli uffici dello Stato italiano e delle istituzioni statali che avevano la loro sede nel territorio dell’attuale Provincia di Bolzano prima del 1918, anno dell’annessione dell’Alto Adige all’Italia. Rientrano in queste ultime l’archivio del Principato vescovile di Bressanone fino alla secolarizzazione nel 1803 e gli uffici dell’amministrazione statale austriaca (Giudizi, Uffici circolari, Uffici distrettuali, Capitanati distrettuali).

Nell’Archivio di Stato di Bolzano non sono più conservati invece dal 1986 i fondi degli uffici amministrativi non-statali (Contea del Tirolo, Giurisdizioni nobiliari di Bolzano e Merano, Comuni, catasti e libri fondiari) e gli archivi ecclesiastici e privati. Questi fondi sono stati ceduti alla Provincia Autonoma di Bolzano in attuazione del secondo Statuto di autonomia (v. capitolo apposito).

All’Archivio di Stato di Bolzano sono attribuite anche tutte le funzioni di sorveglianza sugli archivi - correnti o di deposito - degli uffici statali esistenti in provincia. Presso questi uffici sono istituite apposite commissioni di sorveglianza, con la partecipazione di un rappresentante dell’Archivio di Stato, che si occupano del versamento della documentazione storica degli uffici nell’Archivio di Stato (40 anni dopo l’esaurimento degli affari) e dello scarto dei documenti non ritenuti meritevoli di conservazione.